Emilio Garroni (1925-2005) è stato uno dei filosofi italiani più importanti del secondo Novecento e un maestro che, senza proporre dogmi, ha avuto una profonda influenza sui suoi lettori e uditori. All’indomani della sua scomparsa, amici, allievi e colleghi hanno deciso di fondare un’associazione senza fini di lucro, la “Cattedra internazionale Emilio Garroni” (CiEG), per far conoscere il suo pensiero e dare un seguito alle indagini filosofiche sui temi da lui affrontati. A partire dalla sua proposta di un’estetica come “filosofia non speciale”, la Cattedra si è impegnata a organizzare un laboratorio di pensiero permanente che si articola in varie attività: lezioni magistrali, convegni, seminari, pubblicazioni, mostre. Il panorama attuale, segnato da un diffuso anti-intellettualismo populista e dalla crisi drammatica dei tradizionali luoghi di elaborazione culturale (università e editoria, stampa e partiti politici), non sembra favorevole a un’associazione come la nostra. Nonostante ciò, pur nelle sue dimensioni limitate e minoritarie, ma non elitarie, la CiEG ambisce a costituire un luogo di resistenza, intesa come perseverante determinazione a tenere aperti gli spazi pubblici di libera elaborazione del pensiero, per chiunque abbia a cuore – come Emilio Garroni – non solo la filosofia e le arti, ma innanzitutto “la ‘mente’ dei cittadini”, l’esercizio di un “vivere attento, pensante e comprendente”.