Riportiamo il testo della relazione di Francesco Antinucci in occasione del seminario CiEG “Immagine Linguaggio Figura: un seminario pubblico”.
9 dicembre 2009
Ho due sentimenti contrastanti nell’affrontare questa proposta, innanzitutto sono molto felice perché questo è uno dei temi al centro della discussione con Emilio per gli ultimi trent’anni. Ne abbiamo discusso in tutte le maniere possibili e immaginabili poiché evidentemente costituiva il nucleo delle nostre riflessioni. Quando mi occupavo di problematiche infantili o dell’apprendimento linguistico della cognizione dei primati non-umani, mi ricordo lunghissime discussioni su questo tema ed è paradossale il fatto che questo ci abbia accompagnato fino all’ultimo: il tema dell’immagine. Garroni era probabilmente consapevole di cosa sarebbe successo regalandomi il libro, proprio per questo aggiunse una dedica: . Questo descrive quello che succedeva nella nostra amicizia, anche se, rileggendo il testo in questi giorni mi accorgo che le differenze su cui ci incaponivamo erano in realtà minori rispetto alle concordanze.
La cosa migliore che posso fare oggi è riferire dove era collocata la discussione senza purtroppo avere la controparte che possa replicare.
Comincerò dall’inizio, dal vero inizio, cioè da quella che Garroni chiama la “Premessa in prima persona singolare”: <Chiamerò complessivamente ‘immagine interna’ sia il precedente di un immagine (sensazione), sia l’immagine in quanto attualmente prodotta (percezione), sia l’immagine in quanto riprodotta o ricordata-rielaborata (immaginazione), per distinguerle esteriormente dalla ‘figura’ esteriorizzata per esempio, mediante un disegno [p.IX]>.
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